venerdì 27 giugno 2008



Estate finalmente!
l'estate porta con sè il calore del sole, la bellezza di tramonti indimenticabili sul mare, la voglia di degustare vino bianco e di accompagnarlo al pesce.
Adoro il pesce crudo, dunque il post di oggi riguarda una ricettina il segreto della cui preparazione sta (come per la maggior parte della cucina) nel possedere un coltello adatto.
La tartare in alto è di un bellissimo pesce di colore rosa chiaro più delicato del salmone, quasi carnoso, tagliato grossolanamente e condito con olio d'oliva, sale grosso e una macinata di pepe misto.
Ho deciso di accompagnarlo con l'ottimo Soave classico Doc 2004 Contrada Salvarenza Vigne Vecchie di Gini: un vino rappresentativo del territorio veronese con una bassa resa per ettaro e una alta qualità. Un metodo di elevazione completamente in barrique e più di sei mesi di affinamento in bottiglia, rendono questo vino complesso e ricco di sentori esotici, minerali. Assolutamente affascinante.

martedì 17 giugno 2008

Anche a Giulianova nasce lo zenZERO



Il nome non è uno dei più originali. Sarà che lo zenzero è una pianta che riesce a dare quel tocco di esotico e differente ad alcuni piatti un pò "stanchi", da avere in breve tempo conquistato molti che lo hanno scelto per indicare il loro ristorante.
In effetti, pensandoci su, quel nome racchiude perfettamente una tipologia di cucina tradizionale, ma rivisitata. Ce n'è per tutti i gusti, senza però strane o spiacevoli sorprese.
Il Ristorante ZenZero è fresco di apertura, l'arredamento minimalista - con una azzeccatissima scelta di toni chiari che dal bianco vertono al grigio e ad alcuni dettagli di alluminio - lo rendono un luogo davvero luminoso ed elegante (ma senza complicazioni).
Il bianco prevalente lo fa sembrare una grande tovaglia sulla quale i veri protagonisti sono cibo e vino: ottimi i raviolini con zenzero, pinoli e melanzane, gustosi i paccheri con pachino e lardo di patanegra, sfiziose le patate in cartoccio.
Accurata la scelta dei vini in carta con una rappresentanza prevalente di abruzzesi, a cui si accompagnano vini delle altre regioni senza dimenticare però le bollicine.
Nulla da ZenZero è lasciato al caso: un luogo dove tornare anche solo per la pausa caffè a due passi dal mare.


sabato 14 giugno 2008

Picasso e i biscotti


Anche oggi vi posto una ricetta.
Riflettevo sul fatto che le mie ultime imprese culinarie fanno riferimento ai dolci e che nel primo post sui dolci, parlavo di una filosofia non condivisa, o meglio non praticata.
Ora, da qualche giorno i dolci occupano la maggior parte del mio tempo.
Un pò come accadde a Picasso con il suo "periodo rosa", ecco, io mi trovo...nel mio "periodo dolci". Sono convinta che, proprio come quello dell'Artista, anche il mio periodo sarà breve e che come la malinconia del suo essere torna a farsi viva per dar vita al cubismo, anche la mia cesserà di produrre dolci e tornerà, rinnovata, a produrre primi, secondi e contorni.
Badate bene: non è che la similitudine con Picasso voglia accomunare le mie scarse capacità culinarie con quelle riconosciute dell'artista; è che Picasso mi affascina molto e mi piace l'idea di attraversare, così come accade nella vita, fasi di produzione culinaria differenti, specchio di ciò che nel quotidiano si vive e si esprime. Ognuno a modo suo.



Negretti
5 uova
100 gr di burro (o strutto)
1/2 limone
400gr di zucchero
1 bustina di lievito
500 gr di farina
150 gr di cacao in polvere

Accendete il forno a 180°. Disponete la farina a fontana. Unite le uova impastate con lo zucchero. Grattugiate la scorza del limone (facendo attenzione a non grattugiare la parte bianca amara della buccia), spremetene poi il succo nell'impasto. Aggiungete il burro, il lievito e continuate ad impastare. Dividete il panetto in due parti, in una delle quali mescolerete il cacao.
Disponete su di una teglia con carta forno, un rotolo di impasto bianco e accanto uno al cacao.
Infilate la teglia in forno caldo per 15 min e se vedete lievitato il panetto, estraete la teglia e con un coltello non seghettato, tagliate in lungo il panetto ricavandone i biscotti come vedete nella foto.
Mettete di nuovo in forno per 10 min i biscotti tagliati, affinchè diventino croccanti anche al loro interno.









giovedì 12 giugno 2008

A casa di Bea: "Presto! fate l'alcool test al suo frigo!"


Nottata casa di Bea. La tanto amata omonima dantesca, vive in una carinissima casetta romana affacciata su uno storico "rudere" che ti fa dimenticare di essere in una città caotica piena di palazzi alti e gente matta che li abita.
Quando sono da lei e magari esco a fumare in balcone, il rumore che sento è quello dei gabbiani e non è per via del poco tabacco che metto nelle sigarette (visto che fumo solo quello!)...i gabbiani volano davvero sopra il suo tetto e di notte, quando la strada sottostante non è molto trafficata, puoi anche far finta che più giù ci sia il mare.
Bea è davvero una persona sui generis: cioè lei è come è. Così tanto Bea che non potrebbe essere qualcun altro, dire o fare qualcosaltro che non le appartenga.
Ha l'anima un pò dark, ma fuori spesso assomiglia ad un manga.
Dopo averla informata di aver scattato la foto al suo frigo, mi urla dall'altra stanza: "Puoi scrivere che lavoro tanto e non ho tempo di fare la spesa?"
avrei voluto dirle che nonostante si lamenti del frigo vuoto, siamo riuscite comunque a cucinare un ottimo piatto di pasta integrale con pomodori pachino e ben due caffè che, per essere casa di una che non ne beve, rappresentano praticamente il manifesto dell'ospitalità.

mercoledì 11 giugno 2008

Una non tira l'altra: una giornata tra le "care" ciliegie


Devo aver perso la concezione del valore del denaro. Cioè non credo di averla persa, in realtà sono confusa o semplicemente sto invecchiando. Da qualche tempo la Domenica la dedico a gironzolare per paesini, alla ricerca di stimoli e cose curiose.
Domenica scorsa ho visitato Raiano, dove (sembra) ci fosse la 53esima Sagra della Ciliegia.
Il paese è celebre nel territorio per essere uno dei maggiori produttori di ciliegie, nonchè per la produzione di olive. Ad un paio di chilometri dal suo centro storico, si trova la Riserva Naturale Regionale delle selvagge Gole di San Venanzio, in fondo alle quali scorre il fiume Aterno.
Il tempo, al solito non è dalla mia...e non parlo solo di quello del giorno, ma mi riferisco a quello che ha caratterizzato l'intera stagione e che, ahimè, ha dato vita a frutti maturi ma privi di sapore.
Mi aspettavo un gran mal di pancia da indigestione di ciliegie, invece ho desistito: uno dei miei frutti preferiti mi ha deluso.
(Di solito l'aspetto esteriore del cibo mi attrae, ma non mi faccio ingannare mai dalla vista: l'assaggio mi dirà la verità).
Insomma, 4 euro al kilo per un frutto insapore mi pare davvero troppo!per fortuna che per guardarle non ho sborsato nulla!
e così la foto postata è quella di un vasetto di ciliegie alla sambuca acquistato da un mio amico: visto che non mi piace la sambuca potrò almeno coltivare l'illusione che quelle nel vasetto siano buonissime!



venerdì 6 giugno 2008

Non tutte le ciambelle riescono col buco!



...Quanto è vero!nel pomeriggio, dopo aver assaggiato ieri delle ciambelline al vino che non ho gradito affatto, mi sono cimentata nella realizzazione di quelle che (come vedete) sono diventate dei biscotti.
Scovo dal mio personale libro, la ricetta delle ciambelline. Sin dall'inizio, valutando la proporzione tra le dosi e aggiungendo man man gli ingredienti, mi sembrava di preparare ciambelle per un esercito, ma ho comunque seguito la ricetta.
Ora, capisco che alle volte quando si ha a che fare con una ricetta trascritta da chi ha parecchia esperienza, la dicitura "FARINA q.b." può suonare del tutto normale, ma per una non veterana il "quanto basta" può essere anche un KG!!!!!!!!!!!!! no dico: un pò più di precisione...non si può?
vabbè, comunque ho avuto per l'ennesima volta, la prova di come la cucina sia una cosa meravigliosa: mescolare gli ingredienti, vederli insieme in un unico impasto (che nella cottura si trasforma in chissà cosa), guardarlo crescere nel forno è un pò come aspettare Babbo Natale.
Ho deciso per la prima volta di postarvi la ricetta per un totale circa di 30 biscotti.
Speriamo che a voi riescano col buco....


Ciambelle (biscotti) al vino
4 uova
mezzo litro di vino bianco
mezzo kg di zucchero
mezzo litro di olio di semi
2 bustine di lievito
400 gr di farina

Mescolate il tutto, dopo aver sbattuto separatamente le uova. Potete cospargere le ciambelle con zucchero semolato prima di metterle in forno.
Io uso la carta forno. Altri il tradizionale burro + farina per ungere le teglie.


giovedì 5 giugno 2008

Monsieur "Lo Porco" a Capestrano


Gita domenicale fuori porta: stavolta, oggetto della scoperta è stato un piccolo borgo abruzzese in cui si teneva "Medievalia", manifestazione godereccia nella provincia aquilana.
Paese di circa 900 abitanti (850 secondo la stima di una simpatica signora autoctona), Capestrano è situato nell'alta valle del Tirino e si caratterizza per alcune produzioni tipiche (zafferano, uva, mandorle, olive, ortaggi, cereali).
Nonostante il tempo non fosse invitante, piena di speranze, ho deciso di farmi assorbire comunque dallo spirito rievocativo.
Il carattere locale della manifestazione (ed il meteo), mi ha reso ancora più personale la visita.
Sotto la pioggia il paese era stato comunque allestito: ad ogni angolo del percorso, antichi strumenti da lavoro attendevano di essere usati e sotto gli archi gruppi di suonatori e giocolieri intrattenevano il pubblico.
La bellezza del luogo è fiorita all'improvviso quando la pioggia ha smesso di cadere, gli antichi strumenti hanno cominciato ad essere usati e molti abitanti, vestiti in abiti trecenteschi, hanno riempito le strade in salita del paese.
Anche il ristoro è stato preparato con cura: menù a base di fagioli, pancetta (non porchetta!), pecorino (meraviglioso) accompagnato da vino rosso.
In perfetto stile rievocativo poi, bando alle posate (fatta esclusione per il cucchiaio di legno utile a mangiare i fagioli): un pomeriggio alla scoperta di un angolo sconosciuto d'Abruzzo.












lunedì 2 giugno 2008

Buon compleanno, BLOG!

Alcuni ritengono che festeggiare in anticipo un compleanno sia di cattivo augurio, ma credo che questo valga per persone e animali, non per le cose.
Così in un giorno uggioso, uguale a tanti altri in cui mi sembra di aver dimenticato persino come sia fatto il sole, mi viene in mente che fare una torta sarebbe un ottimo antidoto contro il grigiore circostante e soprattutto...potrei festeggiare il MESIVERSARIO del mio blog! non è che avessi in mente una torta in particolare, semplicemente avevo stampate le decorazioni che avrei fatto su: cucinare in estate ha il vantaggio di poter arricchire di fiori il cibo e la tavola con lo svantaggio di cucinare a temperature talvolta proibitive, ma chi l'ha dura, la vince, no?
premetto di non cucinare mai dolci, forse perchè in cuor mio, culinariamente parlando, li trovo frivoli o semplicemente mi sembra che alla loro riuscita concorrano troppi fattori "esterni" .
La verità è che, lo ammetto, preparare dolci è una vera e propria filosofia di cucina che non sento vicina.
Comunque ogni tanto mi cimento con dolci semplici e il risultato di oggi è questo: una torta classica allo yogurt e cacao.


P.S. è gia finita...